Lui & Lei
una storia nata per caso
di arezzino
14.09.2015 |
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"Ai tempi che frequentavo Anna, mi e’ capitato di fare le vacanza in boungalow in un campeggio nel Conero, assieme ad un altra coppia, Elena, sorella di..."
Una storia nata per caso.Ai tempi che frequentavo Anna, mi e’ capitato di fare le vacanza in boungalow in un campeggio nel Conero, assieme ad un altra coppia, Elena, sorella di Anna ed il suo marito
Edoardo.
La prima settimana scorre abbastanza normale, mare al mattino, riposo nel pomeriggio, ritorno in spiaggia verso le 18 per godere le ultime ore, rientro con cena molto tardi.
Di scopate neanche a parlarne, visto l’ambiente unito.
Finisce la settimana e c’e' il ricambio dei vari ospiti, noi avevamo prenotato due settimane, pero’ Anna chiamata d’urgenza per una causa in tribunale, lei avvocato,
deve ripartire per preparare bene la causa, mi lascia al mare, cosi’ almeno io avrei goduto dell’intera vacanza.
Nel trasloco generale, capita nel boungalow accanto una famiglia napoletana, marito panciottone, due figli noiosi e piagnoni, e con lei una mora bassa, ma tutte curve.
La tipica donna del sud, molto aperta e socievole, e dall’aria molto sensale, sia per gli sguardi, sia per i sorrisi, sia per le ondeggiandi camminate.
Vai essendo solo, mi ci butto mi dico, solo che due cose.
La prima come faccio con la cognata e suo marito????
Ma la seconda e’ molto peggio, Edoardo si avvicina e mi dice. - Guarda che sta fighetta io me la voglio fare...
- Tu??? E come fai? Con tua moglie qui?
- Ci sei tu qui che mi darai una mano, vero????
- Come??? Semmai io sono libero e ci posso provare io, e semmai mi puoi dare una mano tu
- Non se ne parla nemmeno, l’ho avuta io questa idea e ci provo io.
Preso da questo suo accanito proponimento, non so che dire e decido di valutare a seconda di come vanno le cose.
La domenica sera, fra vicini di boungalow eravamo gia’ affiatati, cena assieme, con questa bella napoletana, per essere strafica le mancavano 15cm in altezza, di nome
Patrizia, che si reca nei lavatoi con i piatti, e pentolame, seguita da Elena, Edoardo e il marito di questa Patrizia.
Io mi siedo a godere il fresco della sera con i due bambini che mi ronzavano noiosamente attorno.
Finche’ vedo tornare il marito di Patrizia con Elena, che mi dicono di andare aprendere un gelato per i bambini, prima che si faccia molto tardi.
Dopo una mezzora, tornano dai lavatoi anche Edoardo e Patrizia, e mentre quest’ultima raggiunge marito al bar, Edoardo si avvicina a me e mi dice di essersi fatto avanti.
- come ti sei fatto avanti?
- E si, mica ho molto tempo davanti a me, se me la voglio fare devo sbrigarmi, per domani, l’ho invitata a fare un giro per il Conero, con la scusa di andare a fare la spesa la porto in qualche posto particolare, e qui mi dovrai aiutare tu.- E come?
- Poco prima che si esca per fare la spesa tu fai finta di stare male e chiedi ad Elena di stare con te.
Il pomeriggio del giorno dopo, Elena con la lista della spesa in mano, chiama la Patrizia per prepararsi ad uscire, a questo punto, io inizio ad agitarmi e a fingere dei dolori allo stomaco.
-cosa hai Arezzino?
-mal di pancia, non lo so bene, forse mi ha fatto male qualche cosa a pranzo
E giu’ altre finte con piegamenti.
-ce la fai a stare da solo?
-mmm, non lo so, non mi e’ mai capitato, non lo so
- senti rimango io, mi dice Elena, non vorrei che dopo mia sorella mi facesse storie perche’ ti ho lasciato da solo, Patrizia te la senti di andare da sola a fare la spesa?
- ma non so neanche dove andare
- vengo io con te, si propone Edoardo, cosi’ ti aiuto perche’ con le bottiglie dell’acqua
che pesano un sacco. Non ce la faresti a caricarle.
Ok, ok, tutti ok, tranne io che stavo ok ma che dovevo fingere, cosi’ Elena, mi ha fatto coricare, bere una stucchevole e calda tisana, che mi ha fatto ribollire tutte le budella, mi ha chiesto se poteva fare qualche cosa, io le ho chiesto carezze nel pancino, che lei sapientemente ha rifiutato.
Quindi mi sono rovinato sia il pomeriggio al mare, che la cena.
Nel frattempo dopo molto tempo sono tornati Edoardo con la Patrizia, lui mi ha guardato in tono di ringraziamento, io con un occhiata gli ho chiesto come era andata, e lui mi ha accennato ad un dopo ti racconto.
Il dopo e’ stato , quando gli altri tutti al bar per il gelato e per la festa della disco/bambini.
-allora, stronzone, raccontami tutto per filo e per segno, almeno questo me lo devi
- e’ andata un po si ed un po’ no
-che vuol dire?
--e’ andata cosi’, prima di andare al supermercato, l’ho portata in collina nell’alto del Conero, con la scusa di farle vedere il panorama, e ci siamo imboscati in una rientranza molto tranquilla, io ho iniziato a toccarla, mi sono avvicinato a baciarla, e dopo i primi suoi respingimenti, ho deciso di attaccare, mi sono buttato su di lei e ho iniziato a metterle le mani sul seno, favoloso, sulle cosce, sul sedere, e lei ha abbandonato le difese.
Solo che quando ho cercato di arrivare alle mutandine, ho scoperto che lei era occupata.
- Occupata?
- Si aveva le sue cose, ho sentito il pannolino, ho cercato di entrare dentro le mutande ma lei mi ha detto che proprio oggi non poteva, era nel massimo del ciclo, quindi ci siamo limitata ad una pomiciata, le ho accarezzato le tette, ad un certo punto ho tirato fuori il mio uccello dai pantaloni e glielo ho messo in mano, lei, ha inziato a segarmelo, direi divinamente, le ho chiesto di abbassarmi per succhiarmelo, ma lei si sentiva a disagio all’aperto con qualche persona che poteva passare, mi ha detto di accontentarmi di quello che stava facendo e che essendo molto brava, non me ne sarei pentito, cosi’ e’ stato perche’ mi ha segato divinamente con due mani, uno sulle palle dandomi dei pizzicotti particolari, l’altro sulla cappella, finche ‘ non le sono venuto nelle mani e anche nelle sue gambe.- E quindi ti sei dovuto accontentare di una sega?
- Ma ti assicuro che ne e’ valsa la pena, e’ stata fantastica, ti assicuro, poi le ho continuato ad accarezzare il seno e il suo bel culo, fantastico, ti assicuro, mi sono inumidito un dito e ho cercato di entrare dentro il suo culetto per farle provare piacere, e cosi’ e’ stato, lei si e’ abbandonata a me, e mentre la penetravo con il dito lei si e’ infilata una mano dentro le mutandine e si e’ accarezzata la patatina, nella parte alta, e ha provato un orgasmo sensualissimo cosi’ sensuale che avevo a tiro di nuvo l’uccello, ma lei si sentiva a disagio e ha rimandato ad un altra eventuale possibilita’, o domani o dopo.
- E tu come penserai di fare? Mica mi farai star male un altra volta?
- No ho pensato che magari andrai tu a fare la spesa, cosi’ avro’ qui libero, e ti porterai dietro mia moglie.
- Si cosi’ la porto dove sei andato tu e te la scopo.
- Ma dai e’ tua cognata, come potresti fare questo?
- Dai scherzo naturalmente
Ma dentro di me mi e’ venuta nel frattempo un idea strana.....................
Sapete tutti il proverbio, mai cosa piu’ agognata che scoparsi la cognata, in fondo Elena e’ anche piu’ bella e corposa di Anna.
Il giorno dopo passa senza tanti sussulti, solite cose, arriva il mercoledi’ ed Edoardo mi dice che il giorno e’ buono, il marito con i bimbi al mare, io e mia moglie a fare la spesa allungando con qualche scusa il giro, e lui con la bella napoletana per il loro appuntamento.
- Poi mi racconti tutto per filo e per segno.
- Stai tranquillo.
Il pomeriggio chiedo ad Elena di accompagnarmi al supermercato per poi guardare altre cose per sua sorella, un regalino, Anna contenta di trovare ogni pretesto per uscire dal campeggio dove lei si sente prigioniera, accetta, invita il marito che dice di volere andare al mare.
La Patrizia ha da fare alcune cose, lavare e sistemare le camere.
In viaggio in auto, inizio a fare discorsi sull’argomento a cui voglio arrivare.
- Sai Elena, l’altro giorno quando ero a letto che stavo male, ho pensato a te e ti ho vista in un ottica diversa, sai quando ti ho chiesto il massaggino alla pancia?
- E a cosa hai pensato?
- Ho pensato che tu sei molto piu’ bella di tua sorella,
- Ma che dici?
- Si sei molto piu’ donna, hai una ... direi sensualita’ diversa, molto piu’ provocante..
- Ma figurati, mi hai visto cosi’ perche’ sentendo la mancanza di Anna, certi bollori nella testa ti sono venuti chissa’ come
Nel frattempo avevo preso anche io la strada che porta in alto nel Conero, e posteggiato in alto ho invitato Elena a fare due passi.
- Non faremo tardi?
- Macche’, tanto ormai il pomeriggio al mare e’ rovinato andiamo a vedere il panorama da quassu’.
E ho preso un sentiero che saliva ancora, il pomeriggio caldo ma ventilato per permettere di godere la vista senza soffrire molto, su un pietrone all’ombra, mi sono seduto e ho invitato a fare altrettanto ad Elena.
Ormai ero a mollo, se mi andava male, saremmo andati lo stesso fare la spesa e avrei trovato il modo di prolungarla, quindi per lo stronzo di Edoardo sarebbe stato tranquillo.
- Insomma Elena devo dirti che io ti desidero, ho voglia di te, mi attiri tantissimo.
Avvicino la mia bocca alla sua, dapprima si avvicina, poi si ritira
- Mano che facciamo?
- Niente di male ti assicuro, non pensare ad Edoardo..
- Ma figurati se penso ad Edoardo, penso ad Anna mia sorella, non vorrei..
- Non le facciamo niente di male, non diciamo niente a nessuno tutto tornera’ come sempre
Avvicino la bocca alla sua e questa volta lei non respinge, le mie mani raggiungono il suo bel seno, una terza abbondante, coperto dal costume e dal prendisole, le mie mani iniziano a toccarla bene, lei dapprima tesa, sento che inizia a sciogliersi, inizia a stringermi a lei e i baci si fanno piu’ focosi.
Le mia mani scendono sulle sue cosci, ed iniziano a salire e scendere per quelle belle gambe, lei e’ molto piu’ alta di sua sorella, la sua mano inizia a toccare il mio petto, mi apre la camicetta ed entra dentro a toccarmi i peli, ci gioca con il palmo della mano, io deciso di attaccare definitivamente, con la mano salgo fino alla sua figa, scosto lo slip del costume per poter accarezzare la sua fessura, lei socchiude gli occhi e si gode queste carezze alla sua passera, il dito lavora molto bene, ma decido di andare oltre, mi abbasso davanti a lei e mi butto con la bocca nella sua figa, le sposto gli slip e con la lingua assaggio la sua figa, gia’ bagnata da umori, mi aiuto con il dito che le penetra dolcemente, sento i suoi mugugni di piacere, mi alzo e mentre con la mano continua a sditalinarla, con l’altra mano mi tiro giu’ i pantaloni e le mutande e le porgo il mio uccello gia’ marmoreo,
lei lo prende in mano e se lo guarda con avidita’, lo accarezza e mentre i miei movimentii con il dito dentro la sua figa si fanno piu’ veloci, lei allunga il collo e si mette in bocca il mio cazzo.
Come sua sorella Anna, con la bocca non e’ che sia il massimo, dei colpetti a succhiotto,
decido quindi di passare alla fase due, le tolgo il cazzo dalla bocca, me lo impugno, mi piego davanti a lei e mettendomi in ginocchio glielo punto sulla vagina, le scosto decisamente lo slip e con un colpo deciso entro dentro la sua figa, le allarga bene le gambe e con un gesto deciso le chiude attorno a me mentre la pompo, sento che lei mi aiuta stringendo le gambe per farmi fare meglio il movimento di penetrazione, sento che lei sta raggiungendo l’orgasmo, lo capisco anche dai suoi movimenti di toccarsi la sua patatina in maniera sempre piu’ veloce, capisco che sta arrivando anche il mio momento, vuoi la cosa inaspettata, vuoi l’eccitazione che prende sempre con una donna nuova, sento che sto per godere, tiro fuori il mio uccello e lo porto vicino alla usa faccia, e me lo sego, lei si avvicina a bocca spalancata a me e me lo prende in bocca nella cappella, non resisto proprio piu’, l’eccitazione e’ al massimo, sento i primi sussulti del cazzo che sta per esplodere, me lo stringo per tentare di allungare la sensazione pre godereccia, ma e’ tardi, sento ad occhi chiusi che dal mio cazzo esce uno schizzo violento, seguito a poco da un altro fortissimo, apro gli occhi e vedo che il mio sperma entrato tutto dentro la bocca di Elena sta colando sulla faccia, altri due schizzi di goduria finiscono l’impetuoso orgasmo.
La cognata sputa per terra lo sperma, e si pulisce bocca e faccia con dei fazzoletti.
-potevi venire anche dentro, prendo la pillola.
- non lo sapevo, ma comunque e’ stato ugualmente magnifico cosi’.
Siamo rimasti ancora un poco a rilassarci, non abbiamo detto una parola, ma forse e ’stato perfetto cosi’ ,tante volte il silenzio vale piu’ di mille parole, mi sono alzato l’ho presa per mano e dalla macchina siamo ripartiti per la spesa.
Comprato del cibo gia’ cotto, abbiamo allungato il giro per tornare proprio per apparecchiare e mangiare.
Dopo cena mentre gli altri erano al bar e poi alla disco dance, ho chiesto ad Edoardo come era andata.
- E” stata fantastica, focosa, e veramente brava, le napoletane me le avevano raccontate cosi’ e cosi’ e’ stato.
- Si ma raccontami per bene dapprincipio.
- Una volta che voi siete usciti, e suo marito se ne e’ andato in spiaggia con i due bimbi, io ho portato Patrizia nel nostro boungalow e siamo andati nel tuo letto.
- Pure!!! Ci mancava questo
- Io ero gia’ in tiro e volevo andare al sodo, solo che lei mi ha detto di sedermi che avrebbe comandato lei il gioco, si e’ spogliata in maniera eccitante rimanendo in slip, e ballottandomi le tette davanti, si e’ messa a cavalcioni su di me, ha preso le sue tette in mano e le ha portate alla mia bocca, io gliele ho leccate, mentre lei seduta su di me ha iniziato a masturbarsi, poi si e’ seduta accanto e ha preso in mano il mio attrezzo e con maestria, come l’altro giorno ha iniziato a giocarci, poi si e’ chinata e con la bocca ha continuato il gioco, io le ho detto che era una piacevole tortura e che non so per quanto avrei resistito con quella lingua, con quelle mani, ma lei ha continuato anzi con maggior voga, a quel punto non ho resistito e le sono venuto in bocca.
- Come sei venuto subito?
- Si ma lei mi ha detto che e’ la sua tattica, far venire subito il maschio per poi goderselo bene dentro di lei, infatti, dopo essermi andato a lavare l’uccello, lei ha voluto che gliela leccassi e la masturbassi, la cosa e’ durata parecchino, finche’ tornatomi bello duro, lei ha voluto goderselo, minacciandomi di non venire subito, e’ venuta sopra di me dandomi le spalle, dandomi il viso, ha voluto che la prendessi a pecorina, ha goduto diverse volte, poi ad un certo punto mi sono umidito il pollice e glielo ho avvicinato al culetto, lei ha capito ed ha inarcato il corpo affinche’ potesse entrare bene, cosi’ e’ stato, l’ho mosso diverse volte, finche’ non ho tolto il dito e ho avvicinato il mio cazzo, l’ho puntato e con un colpo deciso glielo ho infilato nel suo culetto. Si e’ dimenata tantissimo, in tutto questo scopare , lei si e’ mossa in modo sensuale, il culetto avendo il buco piu’ stretto, ha fatto si che provassi un piacere particolare, tanto che dopo qualche minuto, non ho resistito e sono scoppiato dentro il suo bel culo.
- A come dici deve essere stato fantastico, bravo Edoardo, meno male che mi sono scopato tua moglie, cosi’ mi sono divertito anche io.
- Cheeeee, hai fatto??
- No stai calmo, te l’ho detto per farti un po’ di rabbia, come tu l’hai fatta venire a me, dovevo essere io a scoparla questa napoletana.
- Senti, se ci vuoi provare te la lascio, anche se per dire il vero le ho detto che prima di lasciarci, avremmo dovuto rifarlo
- Fai come credi, ma non chiedermi altro aiuto.
La storia e’ finita che mio cognato non ha avuto altre occasioni al campeggio, vuoi perche’ io non l’ho piu’ coperto, ma dal settembre successivo, con la scusa di andare fuori per lavoro, ho saputo che lui ha fatto una macchinata nel napoletano e si e’ incontrato in un albergo con la Patrizia e hanno continuato a vedersi.
Io con mia cognata no ho combinato molto altro, tranne una volta che siamo rimasti soli a casa, dove avendo poco tempo l’ho presa in cucina l’ho fatta chinare sul bancone e da dietro me la sono goduta, ma e’ stata poco piu’ di una sveltina.
Poi dopo qualche settimana con Anna ci siamo lasciati e non ho avuto piu’ modo di frequentarla.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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